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In questo articolo vado a trattare un disturbo di carattere epidemico nella nostra società, il mal di schiena o algia vertebrale (lombalgia, dorsalgia, cervicalgia) e l’artrosi vertebrale.
Di rilevanza e di notevole originalità è il nostro trattamento integrato Medico e Fisioterapico nel mal di schiena:

Trattamento Medico non farmacologico:

  • Ossigeno-Ozono terapia
  • Agopuntura

Trattamento Fisioterapico:

  • Idrokinesiterapia (Metodo A.S.P – Approccio Sequenziale e Propedeutico) diffuso solo dall’ANIK (Associazione Nazionale Idrokinesiterapisti anik.it)
  • terapia manuale o oateopatia
  • Ginnastica posturale (rieducazione posturale)
  • Terapia fisica di ultima generazione (TECAR terapia, LASER terapia ad alta potenza).

Alla base di un percorso terapeutico  integrato il fisioterapista specializzato dovrà analizzare la documentazione clinica del paziente ed effettuare una valutazine funzionale che potrà essere mirata sia alle disfunzioni muscolo scheletriche, sia ai paramorfismi e dismorfismi che modificano la postura, per non tralasciare la parte viscerale.

cause del mal di schiena:
non si può a tutt’oggi individuare in un unico agente l’origine della algia vertebrale comune; di frequente sono invocati fattori meccanici che producono usura del disco intervertebrale (discopatia) e più in generale l’azione di processi degenerativi (ARTROSI), osteoporosi ecc.). Si possono aggiungere lo stress e le abitudini di vita come ruolo di rilievo e vengono di solito elencati una serie di fattori di rischio di origine esogena ed endogena che concorrono a tale disturbo (sedentarietà, sport, lavori usuranti, aumento ponderale).
Da non dimenticare i traumi e gli esiti di importanti interventi chiururgici.

Meccanicamente la maggior concentrazione di sforzi è concentrata nel tratto lombare e lombo-sacrale in quanto incrocio critico per la struttura portante, nella preservazione della verticalità.
La sintomatologia:il complesso di fattori a rischio può produrre un indebolimento strutturale nelle zone lombare e lombosacrale; allorquando tale indebolimento non riesce a trovare compensi adattivi adeguati, insorge un disturbo conclamato: Dolore e limitazione funzionale.

Va sottolineato che anche il tratto cervicale è molto sottoposto a stress meccanici (casco da motociclista, posizione errata in postazioni davanti a terminali, sport inadeguati, lavori domestici, ecc.) e di conseguenza i dolori vertebrali spesso si spostano lungo la colonna, dove più dove meno, e di conseguenza il trattamento riabilitativo dovrà essere il più possibile globale e integrato con diverse metodologie per garantire beneficio duraturo.

Spesso si parla di riabilitazione in acqua per le algie vertebrali, ma non c’è abbastanza informazione su cosa significa riabilitare un mal di schiena, pertanto molte persone si affidano alla “magia dell’acqua”, pensando che è sufficiente nuotare, fare movimento, ginnastiche di gruppo (tipo acqua gym) o andare alle terme: analizziamo bene i vantaggi della riabilitazione in acqua.
Le caratteristiche fisiche dell’acqua possono essere ben sfruttate per fare riabilitazione, così una piscina diventa un ottimo ambiente terapeutico anche piacevole.

La temperatura dell’acqua: per un adeguato effetto rilassante, la temperatura dell’acqua deve essere almeno di 32/33 gradi, nelle terme può andare anche oltre ma a discapito del tempo di permanenza che inevitabilmente si ridurrà per evitare collassi.
Noi lavoriamo individualmente in acqua con il paziente e di conseguenza con la temperatura adeguata riusciamo ad effettuare anche un’ ora di trattamento individuale senza eventuali compilicazioni.
Il rilassamento e la riduzione dei sintomi metteranno in condizione di effettuare con più facilità manovre di terapia manuale ed osteopatia fuori dall’acqua.

Scarico gravitario:
il setting terapeutico in acqua offre la possibilità di lavorare in ambiente microgravitario e di sfruttare sia la spinta idrostatica che la resistenza idrodinamica.
Queste caratteristiche fisiche sono utilizzate per favorire le mobilizzazioni vertebrali, il lavoro di allungamento delle catene muscolari statiche oppure per ridurre l’effetto delle compressioni articolari che causano dolore vertebrale.
Questo effetto può essere amplificato dall’azione manuale del fisioterapista che segue individualmente il paziente in acqua (Metodo A.S.P).

Postura corretta:
molti dolori vertebrali sono di origine posturale, che come conseguenza potranno essere trattati in acqua se la colonna è particolarmente rigida ed i  muscoli particolarmente tesi.
La postura si modifica anche in seguito ad importanti interventi chirurgici (sia agli arti inferiori che alla colonna stessa), per processi degenerativi come l’artrosi: di conseguenza curare precocemente il dolore e la limitazione funzionale vertebrale mediante Idrokinesiterapia permetterà di effettuare con maggior successo la rieducazione posturale fuori dall’acqua e gli esercizi terapeutici.
Sfatiamo un mito: non esiste la rieducazione posturale in acqua, il presupposto per fare la rieducazione posturale è la presenza di gravità, pertanto in idrokinesiterapia lavoriamo in “assetto corretto”, ovvero osserviamo se il corpo in galleggiamento ha un buon  equilibrio idrostatico determinato dall’azione delle catene muscolari che normalmente svolgono azione concentrica fuori dall’acqua.

Respirazione lenta e costante:
alla base del dolore vertebrale e della rigidità della colonna  cervicale e lombare ci può essere una disfunzione della meccanica respiratoria, con rigidità del diaframma e sovraccarico dei muscoli inspiratori accessori alla respirazione; in idrokinesiterapia si insegna a riarmonizzare la respirazione con un corretto ritmo, e questa tipologia di lavoro concilia molto bene con le tecniche di terapia manuale, e di osteopatia a secco.
Per l’artrosi consigliamo l’integrazione di idrokinesiterapia con terapie fisiche come la TECAR e il LASER ad alta potenza.

Conclusioni:
la riabilitazione in acqua per il mal di schiena e l‘artrosi è sempre consigliata, l’acqua può essere una ottima medicina, è un elemento amato da molti ma spesso prevale la cattiva informazione su quella buona; non va confusa con il nuoto, l’acqua gym, la posturale in acqua (che non è possibile realizzare per motivi di riduzione della gravità), nei piccoli gruppi ci deve essere un Fisioterapista che segue e consiglia i movimenti giusti.
Servono ambienti dove le condizioni climatiche possano offrire rilassamento psicofisico con la possibilità di integrare con opportuni trattamenti di terapia manuale o osteopatia, ginnastica posturale.