IDROKINESITERAPIA
Indicazioni sull’idrokinesiterapia
L’Idrokinesiterapia è una pratica riabilitativa abbastanza diffusa, ma spesso poco conosciuta nelle sue reali possibilità riabilitative o troppo esaltata considerandola una pratica accessibile a tutti i casi, senza una seria analisi dei pregi e dei limiti che si possono incontrare.
Per parlare di indicazioni, abbiamo ritenuto opportuno analizzare le patologie ed i pazienti in funzione sia dell’ambiente in cui si opera (ovvero l’acqua, la temperatura, ecc.) oppure in relazione al momento in cui il paziente viene preso in carico. Inoltre analizziamo l’evoluzione della patologia e le problematiche che eventualmente possono insorgere in un ambiente ove la sicurezza dell’utente viene prima di ogni terapia.
Di sicuro non serve saper nuotare per fare idrokinesiterapia!
Piuttosto che parlare di indicazioni generali o assolute, di volta in volta ci soffermeremo sulle “avvertenze” da considerare per ogni quadro clinico, ovvero come ci si deve comportare di fronte ad una patologia in relazione all’ambiente acqua.
Settori riabilitativi dell’idrokinesiterapia
L’idrokinesiterapia è il trattamento ideale per la cura di diverse patologie che riguardano soprattutto il settore Ortopedico-Traumatologico e quello Neurologico.
Il settore riabilitativo più interessato sino ad oggi è quello Ortopedico-Traumatologico, esiti di fratture o politraumatizzati, di distorsioni molto frequenti nello sport, di interventi chirurgici (anca, ginocchio, caviglia, spalla, colonna) ecc.
Molte persone in modo empirico hanno già sfruttato la parziale assenza di gravità per recuperare rapidamente le funzioni motorie, le autonomie, per avere meno dolore, per ottenere una risposta efficace a livello muscolare.
La sensazione di benessere generale che deriva dall’immersione è già uno stimolo positivo verso la guarigione, così come la sensazione di abbandono della propria invalidità, anche se temporanea.
In alcuni settori dell’ Ortopedia, le indicazioni sono più ristrette, in particolare l’idrokinesiterapia è di assoluta indicazione per gli esiti di interventi chirurgici per ottenere una ripresa in carico precoce, la funzionalità di una spalla o della colonna, con meno tempo e meno dolore, casi in cui invece non serve il nuoto.
In Reumatologia, l’artrosi delle grandi articolazioni come anca, ginocchio e colonna, traggono beneficio dalla maggior mobilità e facilità di esecuzione del movimento e delle compressioni articolari dovute al lavoro in “scarico” gravitario, e possibilmente grazie all’analgesia provocata dall’acqua calda a 33°C.
Anche le malattie infiammatorie in fasi silenti come l’artrite reumatoide sono indicate per gli stessi motivi.
Interessante è il lavoro sulle algie vertebrali (lombalgie e lombosciatalgie) e sulle spalle dolorose o rigide per sofferenza della cuffia dei rotatori (capsulite retrattile, spalla congelata, ecc.).
Gli esiti di patologie ad neurologiche trovano enorme indicazione, a partire dalla fase sub-acuta sino a quella di ottimizzazione dei risultati conseguiti nel tempo, e si inserisce nei periodi silenti di malattie del Sistema Nervoso Centrale.
Tra le patologie curabili con l’idrokinesiterapia citiamo l’emiplegia, la Sclerosi Multipla, lesioni midollari, traumi cranici, gli esiti di paralisi cerebrali infantili e i disturbi di coordinazione motoria (atassia, tetraparesi e diparesi spastica).
Più sono generalizzati gli esiti delle lesioni neurologiche e maggiori saranno i benefici di una riabilitazione globale come l’idrokinesiterapia.
Quindi per le patologie del SNC, compresa la psicomotricità, l’acqua va vista come un “tasto di sintonia molto fine” tra ciò che è possibile ottenere in termini di risposte funzionali e ciò che non lo è a causa della presenza di gravità. Consigliamo sempre di integrare e verificare le suddette risposte con il supporto delle terapia a terra.
Controindicazioni
Le controindicazioni in senso stretto della rieducazione in acqua sono molto legate allo stato del paziente, in relazione alle condizioni generali o allo stato del trauma o malattia che ne ha determinato l’invalidità.
Difatti, non esiste mai un paziente uguale all’altro e anche se con il medesimo quadro clinico a seconda degli esiti o del momento in cui si interviene non ci sarà mai possibile un approccio rigido e standardizzato.
Tra le condizioni più generiche che escludano l’ingresso in acqua citiamo le malattie infettive cutanee che hanno come veicolo di transizione il contatto con ambienti o persone; ad esempio le piaghe o ferite di diversa natura (pericolose per il portatore stesso), le fistole, gli eczemi o problemi dermatologici.
Se le ferite sono piccole o guarite da poco, consigliamo di proteggerle con cerotti impermeabili, poiché possono lacerarsi nuovamente a causa di urti accidentali o semplicemente per la disidratazione che la cute ha con la permanenza in acqua.
In presenza di sinusiti o bronchiti sconsigliamo l’entrata poiché i pazienti che tendenzialmente si muovono poco a causa della scarsa ventilazione polmonare possono passare a stati febbrili e broncopolmoniti (ad esempio tetraplegie, anziani, cardiopatici).
La rieducazione in acqua viene sconsigliata nelle affezioni acute di qualsiasi malattia (ad esempio sclerosi multipla) che necessitano di ambienti e cure mediche particolari, nonché nelle fasi acute dei traumi come fratture scomposte senza segni di comparsa di callo osseo o senza rimozioni dei punti di sutura dopo la stabilizzazione chirurgica.
Le indicazioni mediche su patologie coronariche e respiratorie sono sempre da tenere in considerazione e vanno richiesti esami specifici prima di affrontare un compito riabilitativo così delicato.
Il trattamento in idrokinesiterapia è individuale e avviene solo dopo un’attenta valutazione funzionale e dopo aver osservato la diagnosi e la documentazione clinica.
La seduta a seconda dei casi può durare da 45 minuti ad un’ora. Il Fisioterapista è presente in vasca con l’assistito e insegna gli esercizi o interviene in caso di dolore.
Anche chi non sa nuotare può stare molto tranquillo, ogni esercizio terapeutico viene personalizzato e guidato dalle mani esperte del fisioterapista specializzato in idrokinesiterapia presso l’ANIK (Associazione Nazionale Idrokinesiterapisti).
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